Mercoledì 28 Settembre 2016 APK Kinesiologia Posturale Applicata – Presentazione gratuita del corso

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Che cos’è la Kinesiologia Posturale Applicata (APK)

Ogni anno ormai nascono nuove discipline di intervento sul corpo. Alcune semplici, altre estremamente complesse ma tutte mirano a migliorare lo stato di benessere dell’umanità e promettono risultati eccezionali. Alcune di queste si rifanno a studi e lavori precedenti di altri terapeuti e sperimentatori che nel corso dei secoli hanno messo a punto delle tecniche massoterapiche o di indagine le quali, decennio dopo decennio, hanno visto crescere la loro importanza fino al riconoscimento internazionale. Altre si basano su fantasiose teorie, mai scientificamente riconosciute, di artisti del benessere che con la sola esperienza di alcuni casi si inventano discipline correttive miracolose.

Magari fosse così facile! Il nostro corpo è un miracolo dell’ingegneria della Natura ed è un complesso sistema di cellule e funzioni in assoluta e perfetta sincronia tra di loro. Ogni benché minima alterazione di questa armonia cellulare produce tutta una serie di conseguenze che coinvolgono distretti anche apparentemente lontani da quelli dove è avvenuta l’alterazione. Ogni benché minima modifica a questo delicato equilibrio, chiamato “omeostasi” ha una causa ben precisa, perché niente nel nostro corpo succede a caso. La vera ed unica difficoltà sta nel riuscire ad interpretare i messaggi subliminali che il nostro corpo ci invia nel momento in cui la sua armonia subisce uno squilibrio. Ma perché è così difficile ascoltarsi? Perché è così nascosto e misterioso questo messaggio? Perché è tanto  complicato cercare di capirne il significato anche da un esperto? Semplice! Perché tutte le nostre sensazioni sono mediate, controllate ed interpretate dal nostro cervello! La nostra mente mente, come diceva Osho! Ed io aggiungo continuamente e spudoratamente. Soprattutto il nostro emisfero cerebrale sinistro, quello razionale, che interpreta i messaggi secondo la logica sistemica, metodica e matematica. Ma noi non siamo fatti di sola logica. Noi umani siamo fatti anche di emozioni, di sensazioni, di sentimenti e non possiamo pensare, nemmeno con la parte razionale, che tutte queste esperienze non abbiano un’influenza determinante sul nostro stato di salute. Quindi ogni variazione nella nostra omeostasi ha un motivo scatenante che l’ha provocata anche se noi stessi non riusciamo ad accorgercene se non quando l’alterazione ha raggiunto i livelli di guardia e ci provoca disturbi o sintomi vari. Come si fa allora a cercare di comprendere esattamente i messaggi che ci manda il corpo?

Esistono due vie almeno.  Una di queste, ormai riconosciuta anche dalla medicina ufficiale, è la Psicosomatica, che interpreta i sintomi corporei secondo una codifica internazionale riconducibile ad un conflitto che si è venuto a creare nel nostro cervello relativo ad una emozione o sensazione non espressa. La Psicosomatica Applicata inoltre va più in profondità analizzando anche altri fattori come quelli spirituali, dell’atteggiamento ed energetici. Ma questa è un’altra storia. L’altra via che possiamo percorrere è quella della Kinesiologia, anche in questo caso, la branca più approfondita che è la Kinesiologia Applicata. E questa però purtroppo non ha ancora l’ufficialità ed il benestare della medicina ufficiale. Ma andiamo per gradi. Un po’ di storia contribuirà a comprendere meglio di cosa si tratta. Da non confondere con la Chinesiologia (lo studio del movimento in generale), la Kinesiologia con la K ha permesso di evidenziare l’esistenza e il possibile utilizzo terapeutico delle specifiche connessioni neurologiche dei singoli muscoli corporei nei confronti di organi e funzioni a loro espressamente associati. Tutto questo interrogando il corpo senza far intervenire la mente. Come è possibile?

Grazie ad una intuizione di George Goodheart, già rinomato chiropratico di Detroit (USA), sulla base di una precedente tecnica denominata “Touch for Health” letteralmente tradotto in “tocco per la salute”, ideato dal Dr J. Thie, messa a punto a partire dagli anni 50 in America. Per meglio comprendere questo meccanismo occorre fare una premessa. L’uomo, a differenza dell’animale, non si adatta all’ambiente, ma adatta l’ambiente a se stesso. Questo è possibile perché è dotato delle infinite meravigliose possibilità che la mente gli fornisce. La mente, fondamentalmente, si è sviluppata perché l’organismo possa sopravvivere e riprodursi. Vi sono però due esigenze necessarie alla sopravvivenza: l’esigenza di una risposta immediate (istintiva: cervello rettile) e quella di una risposta a lungo termine (processata: neocorteccia) riguardante, non tanto il momento attuale, ma il futuro (risparmi, casa, assicurazioni, vecchiaia, ecc.). Queste due differenti funzioni vengono svolte da due livelli diversi della mente e precisamente dalla “mente subconscia” e dalla “mente razionale“. È quindi un meccanismo innato quello di attribuire la risposta immediata (stimolo/risposta) alla mente istintiva e la risposta ragionata, che necessita di un tempo più lungo, alla mente razionale. Se consideriamo come la mente istintiva abbia, come compito primario, la sopravvivenza dell’individuo possiamo capire perché, in una situazione di vero o presunto pericolo, essa prenda completamente in mano la situazione, inibendo così temporaneamente le funzioni della mente razionale. La velocità con cui ritiriamo una mano da qualcosa che scotta ne fornisce un chiarissimo esempio. Quindi, in pratica, per aggirare il controllo continuo che, mentre siamo svegli, la mente razionale (emisfero sinistro del cervello) esercita su quella istintiva (emisfero destro), si può porre una domanda a cui il soggetto deve rispondere immediatamente, direttamente al corpo tramite la reazione muscolare, e questa è una metodologia che si basa sul fatto che il corpo, separato dalla mente,  non dice mai bugie.

La Kinesiologia Applicata, si basa sul presupposto che il corpo possieda una sua saggezza istintiva, che si manifesta anche con la reazione di alcuni muscoli soggetti a un dato sforzo. Pertanto la valutazione della forza di alcuni muscoli permette di diagnosticare le carenze o eccessi di energia, ovvero delle disarmonie in grado di creare disfunzioni o malattie. Questo tipo di test kinesiologico si avvale di un particolare riflesso muscolare, documentato scientificamente (Metzger, 1989), anche se il suo funzionamento non è ancora stato chiarito a livello scientifico internazionale. I test kinesiologici rappresentano un modo in cui la mente subconscia (istinto) riesce a comunicare con noi fornendoci delle informazioni utili a cui la logica della mente razionale non riesce ad accedere. Ciò è possibile per mezzo del test muscolare kinesiologico. Il “Test kinesiologico” consente all’operatore, tramite una leggera e attiva pressione sul muscolo da esaminare, la valutazione della funzionalità del muscolo e quindi dell’organo e del meridiano ad esso collegato. Del muscolo non si testa mai la sua forza intrinseca (test solo muscolare), bensì la sua ininterrotta capacità nel ricevere “energia” durante lo stimolo fisico, verbale o emotivo. La risposta muscolare debole o forte alla provocazione è collegabile a ipo o normo o iper funzione energetica dell’organo e del meridiano correlato al muscolo testato, secondo una codifica triade “muscoloorganomeridiano” estremamente semplice, rapida, pratica, affidabile, efficace, economica, esente da controindicazioni ed effetti collaterali.

In base alla risposta di tensione del muscolo, è possibile determinare se un problema (sintomo) è da collegare al sistema nervoso o al drenaggio linfatico piuttosto che ad un deficit vascolare di un muscolo o di un organo, ad un eccesso o carenza di un principio nutritivo o ad un problema a livello del meccanismo cranio-sacrale e dell’articolazione temporo-mandibolare, oppure ad uno squilibrio nel sistema dei meridiani dell’agopuntura oppure ancora ad un problema ai denti o a vertebre fuori posto, e così via. È inoltre possibile localizzare la memoria di un trauma fisico (come ad esempio, cicatrici post-intervento chirurgico o persino una caduta dalla bicicletta avvenuta molti anni prima e poi dimenticata) che ha continuato a creare problemi di varia natura, spesso non collegabile all’area interessata dal trauma o addirittura scoprire le origini di un trauma emotivo atavico (anche se rimosso a livello conscio) che procura conseguenze somatiche o comportamentali. Di recente si è poi scoperto che la “domanda” al corpo può anche riguardare un determinato alimento che magari procura intolleranze a nostra insaputa. Accade infatti che, in presenza di un cibo che l’organismo riconosce come “non valido”, si determini un calo di forza muscolare quando la sostanza responsabile, alimento o altro, viene posta a contatto del corpo. Si pensa che questo fenomeno accada perché le emanazioni energetiche della sostanza che il corpo riconosce come “non buona”, disturba l’energia organica influenzando in questo modo gli impulsi nervosi. Siccome ognuno di noi ha un sistema energetico unico, così come possiede delle uniche impronte digitali, ciò che assumiamo produce un effetto personale particolare, rendendo perciò la nutrizione corretta un aspetto specifico di quel determinato individuo. Il nostro corpo risuona in accordo con determinati vibrazioni e si trova in disaccordo con altre, rilassandosi con le prime e stressandosi con le seconde. Quale strumento migliore per provare la validità di una richiesta se non quello di provare le sua reazione nei confronti della stessa?

Oggi la Kinesiologia applicata è diventata un utilissimo strumento diagnostico per molti chiropratici, naturopati, dietologi ed omeopati, che utilizzano i muscoli come un mezzo per poter dialogare con il corpo. Il test muscolare quindi non è altro che la risposta data, dai nostri diversi sistemi energetici, alle vibrazioni di determinate sostanze e persino alle affermazioni che facciamo. Ricordiamoci che il nostro sistema nervoso è in grado di percepire le frequenze sottili che gli strumenti scientifici non possono misurare. Le alterazioni che si riscontrano con la Kinesiologia Applicata sono riconducibili all’equilibrio tra la condizione strutturale, l’aspetto biochimico e la condizione psicologica, tre aspetti che devono risultare in equilibrio tra loro. La Kinesiologia Applicata non si focalizza su sintomi specifici, ma comprova e corregge gli squilibri in tutto il sistema, incoraggiando mente e corpo a guarirsi da soli anche solo per il fatto di essere “d’accordo” sulla vera origine di un disturbo. La famosa “consapevolezza”. La kinesiologia Applicata non presenta particolari controindicazioni o effetti collaterali e, se effettuata da un professionista certificato, si può rivolgere a tutti e per la comprensione di ogni possibile alterazione dell’armonia.

Ora finalmente parliamo della Kinesiologia Posturale Applicata secondo il Metodo SynergyA.  Si tratta di una evoluzione, da me personalmente studiata ed ampliata, che deriva dalla “Kinesiologia Applicata”. Tornando all’inizio dell’articolo, è una metodologia che sfrutta le certezze scientifiche di altri studiosi prima di me con l’aggiunta del bagaglio mio personale.  La completezza di questa “evoluzione terapeutica” da me messa a punto e che fa parte del Metodo SynergyA, ha permesso di unire gli studi della Kinesiologia Applicata e del Touch for Health, allo studio della Posturologia. Essendo la forza di attrazione terrestre (gravità) una delle più grandi e potenti forze che ci costringe a creare un nostro assetto posturale ogni mattina quando scendiamo dal letto, non è possibile non tenerne conto in una indagine che prevede il coinvolgimento di tutto il corpo. Alla Posturologia poi si è aggiunta la conoscenza  della Dentosofia (lo studio dei denti), della Gnatologia (lo studio delle relazioni tra apparato stomatognatico della bocca e atteggiamento posturale) e della Bioenergetica (di Alexander Lowen) come completamento degli studi e delle ricerche sul piano fisico strutturale, uniti, per la prima volta, alle correlazioni dei Meridiani della Medicina Cinese, non solo quelli tradizionali, detti “curiosi” ma anche e soprattutto a quelli “tendino-muscolari” che percorrono il corpo lungo le grandi catene muscolari del fisico. A questi elementi la Kinesiologia Posturale Applicata aggiunge la conoscenza della Morfofisiologia (lo studio delle costituzioni umane in base ai foglietti embrionali), la Biotipologia (dagli studi di Reich sull’atteggiamento posturale in base al carattere ed il temperamento individuale), la Fisiognomica (che studia i segni del viso con riferimento alla salute degli organi), la Morfopsicologia ( tratti somatici del volto con risvolto caratteriale) e la Psicosomatica Applicata (di cui ho parlato sopra), in modo da avere un quadro il più possibileolisticodella persona  e dei propri squilibri per poi proporre il tipo di trattamento o consigliare lo stile di vita più idoneo, nel pieno rispetto della propria individualità.

Tramite questa tecnica non invasiva la Kinesiologia Posturale Applicata ci fornisce in diretta un bio-feedback sulla situazione di un qualunque squilibrio in tutto il Sistema “Uomo“, sia esso fisico, energetico, organico o psichico e fornisce poi gli strumenti corretti per correggerli. Il modo in cui ci sentiamo e funzioniamo è influenzato da come siamo vulnerabili alle ferite e alle malattie, in accordo all’equilibrio della nostra energia. Questa energia è il potere intelligente dell’essere umano di raggiungere un equilibrio armonioso come persona, completo in tutti i suoi aspetti: spirituale, fisico, mentale, emozionale dato che questi aspetti non sono separati gli uni dagli altri ma ben integrati, nel meraviglioso “insieme” dell’uomo.

L’intento della Kinesiologia Posturale Applicata è quello di aumentare la consapevolezza di tutti gli aspetti della nostra persona e di facilitare il flusso dell’energia e la comunicazione armoniosa fra tutte le cellule, gli organi ed i sistemi, tra conscio ed inconscio, di aumentare la nostra intuizione e la nostra “energia vitale“.

 

Eros Zannoni

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